Il simbolo della Bologna medievale
Piazza Maggiore è la piazza principale di Bologna, ed è circondata dai più importanti edifici della città medievale. Il più antico è il Palazzo del Podestà, che chiude la piazza a nord; risale al XIII secolo ed è sormontato dalla Torre dell’Arengo, la cui campana chiamava il popolo a raccolta in caso di necessità. Dopo poco fu costruito il Palazzo Re Enzo, sotto al quale si apre la volta a crociera di un quadrivio pedonale.
La piazza è chiusa ad ovest dal Palazzo Comunale o Palazzo d’Accursio, un monumentale complesso architettonico di origine trecentesca, attualmente sede del Comune di Bologna, delle Collezioni Comunali d’Arte e del Museo Morandi, che costeggia anche l’attigua Piazza del Nettuno, al centro della quale sorge la fontana omonima (detta anche del Gigante) realizzata nel 1565 dal Giambologna.
A sud, di fronte al Palazzo del Podestà si eleva la facciata incompiuta della Basilica di San Petronio, un esempio di gotico italiano, iniziata sul finire del Trecento e mai terminata.
Chiude infine a est il Palazzo dei Banchi, la cui facciata fu realizzata tra il 1565 e il 1568 su disegno di Giacomo Barozzi detto il Vignola, che sostituì le costruzioni preesistenti che si affacciavano sulla piazza. La prosecuzione del portico del Palazzo dei Banchi è il portico dell’Archiginnasio, sede medievale dell’Università di Bologna, ora una delle più fornite biblioteche italiane ed europee; questo portico viene comunemente chiamato “il Pavaglione” (da una voce dialettale che significa “padiglione”) e per secoli fu la sede dei commerci dei bachi da seta.
La parte centrale della piazza è caratterizzata da una piattaforma pedonale, soprannominata “il crescentone”, costruita nel 1934. Sul lato orientale, si possono notare i danni provocati da un carrarmato statunitense il 21 aprile 1945, giorno della liberazione della città, che non sono mai stati restaurati perché considerati una vestigia storica.
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